"Non basta godersi la bellezza di un giardino senza dover pensare che in un angolo ci siano le fate?"
- Douglas Adams

lunedì 11 ottobre 2010

Graceling di Kristin Cashore

Eccomi, sono tornato a recensire. D'ora in avanti - come fa' Gamberetta, - ho deciso che recensirò solo libri di stampo fantasy e derivati, e non assicuro la benché minima frequenza. Dato che al momento sono impegnato in tre letture non esattamente facili (devo concludere It di Stephen King, leggere La Caduta dei Giganti di Follett e Fool di Christopher Morre), a meno che a Natale non mi vengano regalati libri del genere sopracitato, non mi metterò a scrivere mezza recensione.


L'oggetto non identificato del giorno è Graceling, romanzo d'esordio di Kristin Cashore. Prima della recensione premetto subito che ne ho lette solo 120 pagine su 495, perché anche il mio cervello ha un limite di sopportazione.
Direte voi: ma come puoi recensire un libro se non l'hai finito? Il mio parere è che se un libro è merda fino a pagina 120, anche se poi la scrittrice tira fuori tutto ciò di cui è capace e il libro diventa bellissimo, quel libro rimane merda.

Dunque, iniziamo:
Subito alla prima pagina; anzi no, prima riga (stendendo un velo pietoso sulla mappa che sembra disegnata da un bambino dell'asilo), notiamo l'enorme e sorprendente capacità descrittiva dell'autrice:




Il buio era pesto nelle segrete, e Katje era costretta a procedere a
tentoni.




Perché al giorno d'oggi, procedere a tentoni equivale ad accendere una lampadina artificiale incorporata nell'occhio destra che illumina tutto nel raggio di 10 metri? Non lo sapevo. Non si smette mai d'imparare. Anzi, mi chiedo proprio come abbia fatto a fare le cose elencate nelle righe successive. Procedendo a tentoni? Possibile.

Quarta riga, poi vi prometto che cambio pagina:




Katje la seguiva (si sta parlando di una mappa), facendo scorrere le dita lungo
le fredde pareti, tenendo conto di porte e corridoi, per svoltare ogni volta al
momento giusto [...]




Ricordiamo che è buio pesto e Katje non ha niente con sé per illuminare in giro. E sì, sta procedendo a tentoni.



Pagina 14:




Oll stimava fossero in venti, ma, per sicurezza, il principe Raffin le aveva
procurato trenta pillole.



Quando leggo di pillole in un romanzo fantasy, mi viene da andare a cercare l'autrice e riempirla di botte.



Passiamo all'ambietanzione. Su questa non mi dilungherò troppo, perché c'è poco da dire. Non si capisce niente! In 120 pagine che ho letto, mi sembrava che i personaggi passassero da un regno all'altro nel giro di un'ora (che poi forse è proprio così). E non si capisce la storia di questo mondo né il suo passato, le sue credenze, le sue regole. Niente.



Descrizioni: io so di farle male, ma questa qui non doveva neanche mettercisi.



Dialoghi: Se pensante che quelli di Twilight siano insulsi, non avete ancora letto questi! A voi un paio di esempi lampanti:




"Sedetevi, Vostre Maestose Altezze e Principi" esordì la ragazza, estraendo una sedia da sotto il tabolo e mettendosi comoda.
"Sei di buon umore" la canzonò Raffin.
"E tu hai i capelli blu" disse
lei di rimando.






A parte il lollosissimo fatto che la ragazza estrae la sedia da sotto il tavolo come fosse un coniglio nel cappello di un mago (però potrebbe essere colpa del traduttore, eh), il principe Raffin, perché è di un principe che stiamo parlando, si è tinto i capelli di blu. Insomma, proprio un romanzo fashion.





Pag 200 (sì, ho sbirciato avanti per una masochistica curiosità):



"Se te lo chiedessi, mi taglieresti i capelli?" domandò la ragazza.
Lui la guardò e inarcò un sopracciglio. "Hai intenzione di cammuffarti in
qualche modo?"
"No, è solo che mi fanno impazzire! Non li ho mai voluto così lunghi e mi
sentirei meglio se potessi tagliarli via tutti."




Insomma, Po e Katje (sì, si chiama proprio Po il co-protagonista) sono nel mezzo di una missione e a lei vien voglia di andare dalla parrucchiera. Qui di veli pietosi ce ne vogliono almeno due. Ma poverina, la fanno impazzire.

Non ho intenzione di riportare altri esempi. E' la trama più noiosa, banale, femminista e condita di un'esagerata componente harmony che mi sia mai capitata di leggere. Statene lontani come la peste!

Buona serata.

domenica 10 ottobre 2010

Il Ritorno di Gamberetta

Chiara Gamberetta, la ragazza il cui blog "Gamberi Fantasy" recensiva e segnalava libri più o meno interessanti, è finalmente tornata dopo un lungo periodo di inattività dovuto a problemi falimiliari.

Trovate il suo blog qui.