
Premetto che
sono un estremista. Ho idee estremiste in tutto, raramente scelgo una via di mezzo. Un po' come gli agnostici, che non sanno decidersi se essere credenti oppure atei, preferendo così non pensarci proprio. Comoda, come soluzione.
Vedete, da sempre i popoli si sono ribellati al capitalismo sfrenato e sfruttatore delle classi possidenti. Quando lo stato, il governo, lentamente manda all'aria l'economia il paese, il racconto si conclude sempre con una rivoluzione. È
scritto lì, nei libri di storia. Non lo sto dicendo io per farmi figo. In Italia non abbiamo mai avuto una vera e propria rivoluzione. Certo, siamo stati sfortunati ad accogliere a braccia
più o meno aperte quella "cosa" chiamata Cristianesimo. Sarò felice, per una volta, di ricordavi che ha distrutto l'impero romano, ancor oggi visto come simbolo di civiltà e buona politica. Forse non c'era l'uguaglianza predicata da Gesù Cristo e i suoi amici pescatori e co., ma resta il fatto che questa religione ha avuto la sua parte nel crollo dell'impero. Dopodiché, in seguito all'indipendenza dei comuni, la battaglia di Legnano e bla bla bla, arriviamo alla dominazione spagnola prima, e a quella austriaca
dopo.Durante quest'ultima, aihmè, è stato partorito quell'abonimio comunemente chiamato Promessi Sposi, ma non scrivo per parlarvi di loro; gli darei esagerata importanza. Torniamo quindi alla dominazione austriaca: è noto che lentamente il popolo italiano si è svegliato (da non crederci) e dopo anni di guerre ha ottenuto l'indipendenza. Questo periodo è, come sapete, noto come Risorgimento Italiano.
Ma vedete, questa "rivoluzione", se così si può chiamare, si è avuta nei confronti di un popolo straniero, non nei confronti della borghesia e dei poteri massimi dello stato che hanno oppresso - e continuano tutt'ora ad opprimere - la nostra nazione. Se io parlo di Rivoluzione Sociale, ho in mente gli operai, i disoccupati, gli studenti, i terremotati, gli alluvionati, i napoletani che una mattina si alzano e decidono di mettere la parola
fine alle pagliacciate della nostra politica.
Non è possibile, a parer mio, sperare che un fascista come
Gianfranco Fini riesca a far cadere il governo. Non è possibile considerare Berlusconi il meno peggio che c'è in parlamento. E non è possibile che non riusciamo a renderci conto che la soluzione siamo noi. I giovani. Le nostre camere a Montecitorio sono strapiene di vecchi bacucchi che vivono nel mondo delle favole, dove chi protesta è un delinquente e chi va contro il governo è un comunista. Ho solo 16 anni, ma so bene che il comunismo e il socialismo sono due orientamenti politici con idee originarie molto nobili, deviate poi dal profumo del potere.
C'è gente che dice:
"Abbiamo ragione a protestare, ma niente giustifica la violenza". Ah, no? E perché, scusa? Cosa dobbiamo fare se i politici sono sordi alle proteste, se essi preferiscono sedersi sulle belle ed eleganti sedie di Montecitorio a far finta di legiferare e rimangono impassibili di fronte a manifestazioni in
tutta Italia?
Condannate la violenza. Fate bene, lo stesso Asimov disse: "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci". Certo. Ma, signori miei, come avete intenzione di liberarvi di quei parassiti? Occupando per qualche ora le scuole e facendo mezza giornata di protesta pacifica? Avete capito male. Malissimo.
Dovete prendere in mano i fucili dei vostri nonni che combatterono i fascisti, dovete prendere bastoni, pale e forconi, come fossimo nel Medioevo. E scendendo in strada tutti assieme, uniti contro un governo fantoccio, non possiamo che trionfare.
Il problema è che siete diventati vermi. Di fronte alla tv, al caldo sotto le vostre coperte pagate con il ridicolo salario che ricevete, a guardare Il Grande Fratello o l'Isola dei famosi, o ancora il tg4, dove il conduttore può solo andare in giro con la scorta per le stronzate che spara. La realtà, italiani, è diversa. La realtà è che i vostri figli fanno le valigie dopo aver preso la loro laurea. Prendono uno zaino e ci mettono dentro la Costituzione Italiana, per non dimenticare. E poi se ne vanno. Spariscono all'orizzonte, forse inconsci che con la loro partenza, le possibilità di riscatto per questo paese crollano ancora più drasticamente.
Prendete in mano le armi. La violenza è un mezzo, e in questo caso giustifica il fine; quello di diventare un paese onesto e rispettabile. Ormai inizio a non sperarci più anch'io.
"Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai; egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione."