"Non basta godersi la bellezza di un giardino senza dover pensare che in un angolo ci siano le fate?"
- Douglas Adams

mercoledì 15 dicembre 2010

Leggere può essere un piacere; non fatelo diventare un dovere.

Io credo che leggere non sia una semplice attività rilassatrice. Come la maggior parte dei lettori seri (perché sì, esistono due categorie di lettori, come illustrerò più avanti), io ho bisogno di trovare qualcosa nel libro che leggo: qualcosa che non sia una stupida storia d'amore senza senso che fa battere il cuoricino alle ragazzine, intendo qualcosa che vada al di là dell'immediata comprensione umana, un concetto prima astratto e poi personificato, grazie alla nostra immedesimazione in esso. Facendo due rapidi calcoli, scopriremo che le persone che in Italia (così come in tanti altri paesi, solo che noi siamo messi peggio) leggono, si contano - per così dire - sulle dita di una mano. Perché?
Una volta ho ipotizzato un coinvolgimento di Manzoni e i Promessi Sposi, ma non penso sia solo loro la colpa. In ogni caso, due righe gliele dedico:
I PS sono un romanzo storico e di formazione (quest'ultimo aggettivo attribuito solo dai professori vecchi bacucchi, o quasi), ma non un ottimo romanzo. Manzoni spesso se ne frega altamente di alcune regole narrative, e non ha la minima idea di come tenere il lettore interessato alla vicenda. Ken Follett, ha appena pubblicato "La Caduta dei Giganti", romanzo storico sulla prima guerra mondiale. Ora, sarà che sono un po' di parte, sarà che Follett è straniero ed è un autore contemporaneo, ma quale dei due risulta più istruttivo? Il secondo, senza ombra di dubbio. Gli unici fatti storici che Manzoni inserisce nei PS sono estratti di un processo molto più grande...
Noi rimaniamo comunque fedeli alla nostra letteratura. Perché sì, perché è così. Il solo pensare di cambiare le cose è considerata blasfemia. Guai a toccare Alessandro Manzoni! Diventi immediatamente un quindicenne ignorante, teppista e drogato che non comprende la bellezza dei classici. La gente non sa più cosa inventarsi.

Ma mettiamo che invece dei Promessi Sposi, l'insegnante decida di far leggere Twilight (Dio ce ne scampi), quale sarebbe il risultato? Onestamente, peggiore.
Piacerebbe solo alle ragazzine in crescita ormonale, provocando nel migliore dei casi una corsa alla libreria alla ricerca di altri libri smielati sui vampiri al liceo. E cosa imparano i giovani da tutto questo? Niente. Proprio come coi PS: il progresso rimane nullo.
A questo punto viene da chiedersi quale sia la soluzione. Be', innanzitutto iniziare con letture interessanti sin da subito, letture che coinvolgano il mondo dei giovani. Sto parlando di "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino", ad esempio. Se si inizia da lì, da quei problemi che ci sono vicini... il risultato sarà sorprendente.

Perché dunque, un ragazzo/a dovrebbe leggere? C'è gente intelligentissima a cui la lettura risulta riplorevole, eppure dovrebbe affrontarla comunque. Per il semplice motivo che la lettura informa. Su qualsiasi cosa tu voglia un'informazione che ti cali sin nel profondo del tuo scopo, tu troverai un libro. Vi dirò una cosa: sto leggendo in questi giorni "I dieci giorni che sconvolsero il mondo", di John Reed; un resoconto dettagliato sotto forma di cronaca della Rivoluzione d'Ottobre nel 1917 in Russia. A prima vista sembra un libro storico, senza fine e utilità, invece non è così. È interessante per capire il comunismo, e il comunismo è una realtà di ieri, di oggi e di domani. Ci sono persone che come sentono questo termine, si immaginano uomini-mostro che divorano bambini e massacrano intere famiglie. Ecco, leggendo, questa inciviltà potrebbe lentamente essere soppressa. Basta un po' di volontà.
Ma se un giovane ha in mente che uscire a fare casino, andare a ballare, giocare ai videogame e perdere tempo chattando sia di gran lunga più stimolante, non è tutta colpa sua. In parte la colpa è dei genitori, in parte della scuola. E una piccolissima parte è anche sua. Sua perché non è capace di comprendere che nella vita, che è una sola, non contano quelli che la vivono comunemente, pensando che il divertimento sia tutto, che chi non si diverte è uno sfigato; ma contano quelli che sanno usare il cervello, che sanno affrontare qualsiasi tipo di argomento e di discorso, quelli che vedono oltre i pregiudizi e le menzogne. Ma per fare ciò, bisogna leggere. Non credo sia poi così difficile. Tutti noi - o quasi - abbiamo uno stereo e un divano, a casa. Basterebbe sdraiarvisi e mettere su il nostro cantante preferito a basso volume. Poi un libro, e un briciolo di pazienza. All'inizio potrebbe apparire come un dovere, ma se si persiste nell'obiettivo, il dovere si tramuterà in piacere; il piacere di riscoprire la verità.

"La letteratura, è la storia dell'amore e del destino, il racconto del folle imperversare delle passioni umane, della lotta in cui con queste ultime ci si deve impegnare."

Isaac B. Singer

2 commenti:

  1. "Il piacere di riscoprire la verità"
    Una verità calpestata e tramortita, ma ancora viva e pulsante nella mente di chi legge.

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