"Non basta godersi la bellezza di un giardino senza dover pensare che in un angolo ci siano le fate?"
- Douglas Adams

domenica 4 settembre 2011

I romanzi


I romanzi, [...] non ne ho letti molti, ma quelli che ho letto, a me sembra che non sia sopportabile, la loro forma, questo fatto che pretendono di raccontarti la storia di una persona, di un gruppo di persone, però in realtà non lo fanno, c'è una trama, un inizio e una fine, e in mezzo compaiono dei personaggi, alcuni buoni e alcuni cattivi, e tu ti affezioni e vorresti sapere di loro, com'erano da piccoli e come erano i loro genitori, e cosa pensano dell'amore e della vita, cosa gli succederà quando decideranno di sposarsi, tutte le cose che è normale volere sapere delle persone che ti interessano, e invece gli scrittori ti danno solo poche notizie, quelle che servono per portare avanti la storia, insomma, io mi affeziono, poi non è che mi interessa solo sapere se il tradito si vendicherà o a chi verrà assegnata l'eredità o chi è l'assassino o se il poliziotto verrà ucciso in una sparatoria, io vorrei sapere tutto di quei personaggi, altro e altro ancora, e invece poi arrivi a un punto e c'è la parola fine, e questa mi sembra una cosa così arrogante, e così triste, perdere quelle persone per sempre, insomma hai passato un paio d'ore o di giorni con loro e poi non le riincontrerai più, non è che puoi sperare che ti chiamino al telefono qualche anno dopo e ti raccontino come stanno, niente, persi per sempre, allora forse gli scrittori dovrebbero pensarci bene prima di cominciare scrivere, così, voglio dire, avere moltissime notizie messe da parte sui personaggi, raccontare davvero tutto, anche dopo che finisce la trama, altrimenti a me sembra che i lettori, almeno io sono così, poi ci restano male.

Soriga, 'Sardinia Blues'

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