"Non basta godersi la bellezza di un giardino senza dover pensare che in un angolo ci siano le fate?"
- Douglas Adams

domenica 18 settembre 2011

Tutte le storie sono un'unica storia.


Sono venuto come un eretico che fugge da una vita precedente. Stavo fuggendo.
È venuto a nascondersi?
Sono venuto per via del disastro.
Scusi?
Il disastro. Il terremoto.
Il terremoto, certo.
Stavo cercando prove dell'intervento di Dio nel mondo. Ero arrivato a credere che quell'intervento fosse dettato dall'ira e credevo che gli uomini non si fossero mai interrogati a sufficienza sui miracoli della distruzione. Sui disastri di una certa grandezza. Credevo vi fossero prove del fatto che tutto ciò era stato tenuto in scarsa considerazione. Pensavo che Lui non si sarebbe dato premura di cancellare tutti i segni del proprio intervento. Avevo molta voglia di sapere. Pensavo che magari Lui si divertisse addirittura a lasciare degli indizi.
Che genere di indizi?
Non so. Qualcosa. Qualcosa di imprevisto. Qualcosa fuori posto. Qualcosa non vero o improbabile. Una traccia nella polvere. Un gingillo caduto a terra. Non una causa. No di certo. Non una causa. Le cause non fanno altro che moltiplicarsi e conducono al caos. Volevo sapere cos'aveva in mente. Non potevo credere che distruggesse la propria chiesa senza alcuna ragione. Crede forse che la gente di qui avesse fatto qualcosa di simile?
L'uomo fumò pensieroso. Sì, credevo che fosse possibile. Possibile. Come nelle città in pianura. Pensavo ci fossero prove di qualcosa di indicibile che l'avesse sollecitato a intervenire. Qualcosa tra le macerie. Tra la polvere. Sotto le vigas. Qualcosa di oscuro. Chi potrebbe dirlo?
Che cosa ha trovato?
Nulla. Una bambola. Un piatto. Un osso.
Si chinò e spense la sigaretta in una coppa di terracotta sul tavolo.
Sono qui a causa di una certa persona. Sono venuto a ricostruirne i passi. Forse a vedere se per caso vi fosse un percorso alternativo. Ma qui non si trova niente. Le cose separate dalle loro storie non hanno senso. Sono semplici forme. Di una certa dimensione e di un certo colore. Di un certo peso. Quando ne abbiamo perso il significato, non hanno più neppure un nome. La storia, d'altro canto, non può mai venir separata dal luogo al quale appartiene, perché essa è quel luogo. Ecco che cosa si poteva trovare qui. Il corrido. La storia. E come tutti i corridos, in fin dei conti raccontava soltanto una storia, perché ce n'è solo una da raccontare.
I gatti si muovevano, il fuoco scoppiettava nella stufa. Fuori, nel villaggio abbandonato, il silenzio più profondo.
Che storia è? domandò il ragazzo.
Nella città di Caborca, sul fiume Altar, visse un uomo, un vecchio. A Caborca era nato e a Caborca morì. Però visse per un certo periodo in questa città, a Huisiachepic.
Che cosa sa Caborca di Huisiachepic e che cosa sa Huisiachepic di Caborca? Sono mondi diversi, dovrai convenire con me. Eppure anche così c'è solo un mondo e qualsiasi cosa tu possa immaginare è un suo elemento necessario. Perché questo mondo che ci pare una cosa fatta di pietra, vegetazione e sangue non è affatto una cosa ma è semplicemente una storia. E tutto ciò che esso contiene è una storia e ciascuna storia è la somma di tutte le storie minori, eppure queste sono la medesima storia e contengono in esse tutto il resto. Quindi tutto è necessario. Ogni minimo particolare. È questa in fondo la lezione. Non si può fare a meno di nulla. Nulla può venire disprezzato. Perché, vedi, non sappiamo dove stanno i fili. I collegamenti. Il modo in cui è fatto il mondo. Non abbiamo modo di sapere quali sono le cose di cui si può fare a meno. Ciò che può venire omesso. Non abbiamo modo di sapere che cosa può stare in piedi e che cosa può cadere. E quei fili che ci sono ignoti fanno naturalmente parte anch'essi della storia e la storia non ha dimora né luogo d'essere se non nel racconto, è lì che vive e dimora e quindi non possiamo mai aver finito di raccontare. Non c'è mai fine al raccontare. E, ripeto, sia a Caborca che a Huisiachepic che in qualsiasi altro posto con qualsiasi altro nome o senza nome alcuno, tutte le storie sono una cosa sola. Se ascolti come si deve, sono una unica storia.

─ Cormac McCarthy, 'Oltre il confine'

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